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Relitto Inglese LST 349 (Lazio)

Il 25 febbraio del 1944, di ritorno da questo porto, carica di automezzi, militari e prigionieri venne sorpresa da condizioni meteorologiche avverse

 

 

 

 

Imbarcazione appartenente ad una particolare tipologia di nave da trasporto, l’ L.S.T. (landing ship tank) fu progettata per consentire l’ imbarco e lo sbarco di truppe , mezzi e materiali direttamente dalle spiagge, tramite un portellone anteriore e un sistema di zavorra variabile che, oltre a dare stabilità al mezzo in navigazione, ne diminuiva il pescaggio in prossimità delle spiagge per favorire le operazioni. L’ LST 349 partecipò direttamente all’ Operazione Shingle sbarcando truppe e materiali sulle spiagge di Nettuno; successivamente venne destinata al trasporto di rifornimenti e truppe tra la base di Napoli e il fronte, in quel periodo posizionato ad Anzio.

Il 25 febbraio del 1944, di ritorno da questo porto, carica di automezzi, militari e prigionieri venne sorpresa da condizioni meteorologiche avverse che consigliarono il comandante a riparare a ridosso dell’ isola di Ponza per riprendere il viaggio il giorno seguente. Alle 5,30 del mattino però le condizioni peggiorarono decisamente ed il mare in tempesta trascinò l’imbarcazione verso le rocce di Punta Papa con le ancore che aravano sul fondo sabbioso. La tardiva accensione dei motori non riuscì ad evitare la tragedia, la nave urtò contro le rocce, le tubazioni del gasolio si ruppero ed i motori si spensero condannandola inesorabilmente. Iniziarono le operazioni di abbandono rese difficili dalle condizioni del mare e dalla distanza degli scogli dalla spiaggia; la guarnigione inglese di stanza sull’ isola e la popolazione civile si prodigarono nel tentativo di salvare i superstiti aggrappati alle rocce, utilizzando delle cime a mò di teleferica.

Un’ esplosione nelle stive accelerò l’affondamento finchè l’ imbarcazione si spezzò in due tronconi con alcuni membri dell’ equipaggio che da centro nave ancora cercavano di allontanarsi a bordo delle zattere di salvataggio. Nei giorni successivi al naufragio, il mare restituì i corpi di diversi marinai e prigionieri morti che vennero sepolti in un cimitero appositamente creato sull’ isola.

L’immersione sul relitto è abbastanza facile, la profondità continua

Maggiori Informazioni: Scheda Immersione

Fonte Testo: Blu Life

Buon divertimento.