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CITES e tonno rosso,la protesta delle associazioni

19/3/2010 - A Doha, alla 15esima Conferenza della CITES, la proposta di proibire il commercio internazionale del tonno rosso è stata rapidamente liquidata

 

19/3/2010 - A Doha, alla 15esima Conferenza della CITES, la proposta di proibire il commercio internazionale del tonno rosso è stata rapidamente liquidata

 

Alla 15esima Conferenza delle Parti della CITES in corso a Doha (la Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie in Pericolo), la discussione lungamente attesa della proposta di proibire il commercio internazionale del tonno rosso è stata rapidamente liquidata. Su 129 Paesi, 72 hanno votato contro la proibizione del commercio, 43 hanno votato a favore e 14 si sono astenuti.

 

“Non sono serviti a nulla né i riscontri scientifici né il crescente supporto politico alla proposta di messa al bando registrato nei mesi passati, e non è servito neppure il sostegno dei Paesi che detengono le maggiori quote di pescato su entrambe le coste dell’Atlantico (Europa e Stati Uniti) – dichiarano le Associazioni WWF, Greenpeace, Lav, Legambiente e Marevivo – E’ scandaloso che i Governi non abbiano avuto nemmeno la possibilità di avviare un dibattito degno di tale nome sulla proposta di proibire il commercio internazionale di tonno rosso.”

La Libia ha chiesto che la proposta fosse votata immediatamente, senza che ci fosse una adeguata discussione, e il tutto si è svolto nella più totale confusione. “Le misure di gestione della specie predisposte dall’ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico e del Mediterraneo) hanno ripetutamente fallito – affermano le Associazioni – Ora, dopo l’insulsa bocciatura della proposta di inclusione del tonno rosso nella Appendice I della CITES, ci si auspica che gli Stati facciano il possibile affinché l’ICCAT faccia il proprio dovere.”

WWF, Greenpeace, Lav, Legambiente e Marevivo fanno appello a ristoranti, commercianti, cuochi e consumatori in tutto il mondo perché smettano di vendere, servire, comprare e mangiare questa specie in pericolo. Una parte sempre più ampia del mercato globale del pesce (Carefour Europa, CoopItalia, …) sta già scegliendo di evitare il tonno rosso per dare agli stock ittici sovrasfruttati la possibilità di riprendersi.

“Mangiare è un gesto ecologico e politico. Adesso è più importante che mai che le persone facciano quello in cui i politici hanno fallito, ovvero smettere di consumare tonno rosso per salvare la specie” sottolineano le Associazioni. Il Principato di Monaco è diventato l’anno scorso il primo Paese ad aver rinunciato del tutto al tonno rosso. Le Associazioni stanno spingendo perché gli altri Paesi facciano lo stesso. 

Fonte Informazione: wwf

Divemania.it