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Il panico per un sub

Il panico è come un cavallo in corsa: è difficile da fermare quando si è imbizzarrito.

 

 

 

Noi tutti siamo fortunati a praticare uno sport che, statisticamente ed in relazione ai praticanti, annovera la più bassa percentuale di incidenti.

Comunque è necessario essere realisti: i rischi connessi all’immersione ci sono e quando sfociano in incidente si mette veramente male ovvero gli incidenti sono abbastanza gravi.

Inoltre quando le cose cominciano ad andare male…il loro ritmo diventa frenetico e tutto precipita molto velocemente. Una risposta rapida, fredda ed efficace fa la differenza tra un “quasi incidente” e un danno molto grave.

E’ fondamentale agire tempestivamente ma più di tutto ragionare razionalmente prima di agire. 

IL PANICO: La fonte della paura è in grado di trasformare piccoli problemi in enormi difficoltà ed immediatamente, anche un subacqueo esperto potrebbe perdere la capacità di ragionare razionalmente e cooperare in un azione di salvamento. 

Cosa causa il panico ? Il panico è il risultato di una serie di stress mentali e fisici, inclusa la fatica, il freddo, il soprappeso, i problemi con l’equipaggiamento e la scarsa visibilità che si accumulano fino a far sentire il subacqueo completamente privo di controllo.Come fermare il panico. Il panico è come un cavallo in corsa: è difficile da fermare quando si è imbizzarrito. Invece, occorre intervenire prima che esploda. Date un’occhiata e memorizzate questi segni e sintomi comuni allo stress: Prima dell’immersione: nervosismo che porta ad un mutismo assoluto, umorismo forzato, irritazione ed irrequietezza, ripetizione di errori stupidi ed estrema lentezza o indecisione assoluta durante le procedure pre immersione (assemblaggio, vestizione etc.). 

 

In acqua: un segnale comune dello stress è dato dalla indecisione a lasciare l’ancora o altro appiglio di galleggiamento. Un contatto costante con qualcosa che emerge. Altri controllano ripetutamente ed in maniera ossessiva il manometro, tengono sempre in mano ed evidenziano il comando di gonfiaggio del GAV e rimangono “estremamente rigidi” con la testa ben fuori dal pelo dell’acqua. Se notate questi segni, fermatevi. Controllate la riserva d’aria del subacqueo ed assicuratelo. Fate alcuni respiri lenti e profondi. Se non siete in grado di ridurre lo stress, abbandonate l’immersione. 

Panico sott’acqua: sott’acqua, un subacqueo in preda la panico tenterà la pallonata. Se non siete in grado di arrestarlo afferrandolo per una gamba e di conseguenza rallentargli la risalita, seguitelo con una velocità di sicurezza fino alla superficie tenendovi pronti ad assisterlo. Se la vittima manifesta panico anche in superficie, tenetela a debita distanza fino a quando non sarà esausta. Se la vittima si muove verso di voi, allontanatevi tenendo la direzione della barca o della riva. In questo modo anche la vittima si muoverà e vi aiuterà a raggiungere più agevolmente una zona sicura.