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Concorso Fotografico Subacqueo (Sardegna)

Palau, da tre anni ospita una delle gare di fotografia subacquea più interessanti: Sotto il mare delle Bocche.

 
 
Palau si trova sulla costa settentrionale della Sardegna, nelle vicinanze della famosa Costa Smeralda, in Gallura, e costituisce il porto di accesso per l'arcipelago di La Maddalena. Palau, da tre anni ospita una delle gare di fotografia subacquea più interessanti: Sotto il mare delle Bocche.
 

Tutte le Fotografie Premiate

 
Questa competizione nasce da un’idea di Stefano D’Urso, fotografo subacqueo, e Vittorio Carta,  istruttore sub di Palau.
Questa manifestazione, giunta ormai alla terza edizione, non soltanto una competizione fotografica a cui si danno appuntamento i grossi nomi della fotografia subacquea, non solo per i ricchi premi in palio, ma un’occasione per incontrarsi in una delle zone ancora incontaminate della nostra Italia: la Sardegna con le isole dell’Arcipelago della Maddalena che fanno da contorno, sulla superficie, allo spettacolo offerto dai fondali di queste acque.
 

Quest’anno, per la prima volta, oltre alla fotografia vi era una sezione dedicata alla videosub; oltre settanta i concorrenti iscritti con 60 partecipanti effettivi, provenienti da ogni parte d’Italia, dal Nord al Sud. Il maggior numero di partecipanti era tra i concorrenti nella sezione delle fotocamere compatte: Nimar, uno degli sponsor della manifestazione, metteva a disposizione dei concorrenti, non in possesso di specifica attrezzatura fotosub, le proprie custodie corredate da fotocamere Nikon della serie Coolpix. Nonostante il gran numero di concorrenti il clima era improntato alla massima cordialità e amicizia, almeno fino al momento di infilare la testa sott’acqua. Il giorno della gara il diving è animato da un certo fermento, tutit i concorrenti sono intenti a verificare il perfetto funzionamento delle proprie attrezzature fotosub e leggere sulla bacheca quale sarà la barca che li condurrà sul campo gara. Il campo gara, scelto dall’organizzazione il giorno prima, è la famosa secca Washington Rock, alla Maddalena. Una vasta area, conosciuta solo da pochi dei concorrenti, caratterizzata da pinnacoli di roccia granitica colonizzati da ogni forma di vita sessile che li rendono simili a quadri astratti dai mille, colori. Vi sono dei canaloni di sabbia interrotti, in vari punti, da grottini passanti su cui vi sono dei rami di Gorgonia ormai morte già da tempo, ma le cui pareti sono caratterizzate da incrostazioni multicolori che creano un bel contrasto cromatico con il blu dell’acqua e la luce che filtra dalla superficie.
 

Per me era la prima volta che partecipavo ad una competizione in estemporanea ed è stata un’esperienza molto appagante ed affascinante. Ho avuto l’opportunità di incontrare tante persone che conoscevo solo virtualmente; poter scambiare opinioni e conoscenze sulle varie tecniche fotografiche o sulla migliore configurazione da adottare in gara per ottenere il risultato sperato.
La gara, della durata di due ore e mezza, era suddivisa in due distinti momenti in cui era possibile riemergere per cambiare l’ottica e il relativo oblò, ma non la bombola: una prima fase di riprese con obiettivi grandangolari per quella che viene definita la “foto d’ambiente”; una seconda fase riservata alla ripresa macro.
Saper gestire l’immersione è stato il primo passo per una oculata e attenta gestione
della gara; evitare di accumulare deco, durante la prima fase, è stato fondamentale per
permettere una riemersione in sicurezza e con la metà del gas ancora in bombola.
Durante le fasi del cambio ottica, ogni concorrente ha eseguito queste manovre nella più
totale concentrazione ma senza mai intralciare il lavoro degli altri concorrenti; ogni tanto
qualche piccola battuta serviva per stemperare la giusta concentrazione e l’agonismo che
inevitabilmente era venuto fuori.
 
I concorrenti per la categoria delle compatte e per il video non hanno avuto bisogno di
tale gestione delle riprese e dell’immersione, godendo di una maggior tranquillità e di una maggior concentrazione, oltre che libertà di esplorazione della secca, rispetto a noi che gareggiavamo nella sezione Reflex.
 
A fine gara le card, precedentemente formattate dalla Giuria, formata da Palo Fossati,
noto fotosub e giornalista, e da Egidio Trainito, noto biologo marino ed esperto del
Mediterraneo, venivano consegnate agli organizzatori con l’obbligo, pena la squalifica, di
contenere non più di 25 foto per entrambe le sezioni. Dalle immagini, scattate in formato
JPG, che non hanno subito nessun tipo di trattamento in post-produzione, non era
consentito dal regolamento, i concorrenti hanno selezionato due foto, una per categoria,
che sono state giudicate dalla Giuria.
 
Categoria Compatte
In questa categoria al primo posto si sono classificate le due foto, una d’ambiente e una per la macro, scattate da Barbara D’Ulisse che si è aggiudicata un buono da 500 euro offerto da Nimar; al secondo posto le foto scattate da Gianluca Violante che si è aggiudicato un orologio cronografo Pryngeps e al terzo posto quelle scattate da Riccardo Leoncini a cui è andato in premio una Bottiglia Magnum e un piatto di ceramica sarda.
 
Nella categoria dei video ha vinto, nonostante fosse la prima volta che utilizzava una
telecamera sott’acqua, Silvia Chirico che si è aggiudicata una torcia della Scubalight e un
piatto di ceramica sarda.
 
Nella categoria delle Reflex la Giuria ha avuto un gran da fare nel giudicare le foto in
gara, sia per la evidente difficoltà del sito d’immersione e della gara, sia per un alto livello
qualitativo e tecnico nelle immagini presentate. Alla fine sono stati assegnati due primi
posti ex-aequo e due terzi posti ex-aequo.
Il primo posto è andato a Adriano Occhi e Gabriele Donati che si sono divisi il montepremi
di 1000 euro; il terzo posto è stato assegnato a Antonio Mangone e Franco Luche.
 
Una gran bella manifestazione, organizzata sapientemente con un particolare occhio alla
sicurezza dei subacquei durante lo svolgimento della gara; sicurezza che in superficie,
oltre alle imbarcazioni dei diving a supporto della manifestazione, dalle motovedette dei
Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno provveduto ad interdire lo specchio
d’acqua antistante il campo di gara. La manifestazione, unica in questo tipo, è totalmente
gratuita per i concorrenti; dalle immersioni alle dotazioni logistiche. Tutto questo
grazie anche al fattivo contributo dato dal Comune di Palau, assessorato al Turismo e
all’Ambiente, al Comune di La Maddalena, al Parco Nazionale di La Maddalena e alla
cooperativa ORSUS che ha supportato la manifestazione. Grazie anche agli sponsor
Nimar, Nikon e Mares.
 

Il resoconto finale è sicuramente positivo e degno di essere ripetuto l’anno prossimo, in occasione della quarta edizione. Molti di noi, nel pomeriggio del dopo gara, hanno partecipato ad una pulizia dei fondali antistanti il porto di Palau, perché ogni fotosub che
si rispetti ha a cuore l’integrità dell’ambiente che documenta attraverso le sue foto, per magnificarne bellezza e splendore a chi non ha mai messo la testa sotto la superficie del mare.
 
Copyright © 2011 Proprietà del testo di Francesco Pacienza, fotografo subacqueo e scrittore.